Immagina a non pentirti di spogliarti

Oggi ero andato a far visita ad un ragazzo, amico di famiglia e che gestisce il suo negozio personale.
Era da un po’ di tempo che non ci tornavo e così come al solito è capitato di scambiare qualche chiacchiera sul suo lavoro e su pensieri personali.
Tra un discorso e l’altro si era arrivati a parlare di all’epoca un noto sito di vendita commerciale nato nel 1998, ma che poi chiuse.
Fino ad oggi non se ne sapeva più nulla, se non della nuova notizia di volerlo riaprire al pubblico.
Fin qui il discorso filava liscio come l’olio.
Ma ad un certo punto di ciò, il ragazzo ricordò quanto tempo si era concesso nell’eccitarsi e masturbarsi al solo vedere certe riviste dell’epoca esposte e mandate solo via posta senza internet e i social network vari odierni.
Durante il suo eccitante discorso personale, ha detto una frase che mi ha fatto riflettere molto riguardo la società in cui viviamo:
“Una volta c’era più immaginazione nel vedere quelle donne vestite in un certo modo, quando mi masturbavo davanti a questi giornalini. Ora, invece, con la pornografia e la pubblicità non c’è più immaginazione e ciò è troppo diffuso.”
A tal proposito ho pensato quanto certi uomini siano così dipendenti già dall’adolescenza per il sesso.
Ciò perché questa persona ha detto che non c’è più immaginazione rispetto a quando era adolescente alla visione di certe immagini.
Mentre oggi diventa tutto più facile nel voler trovare immagini o video spinti senza immaginare.
E’ come se l’immaginazione fosse solo sinonimo di materiale pornografico.
In realtà ciò è inesatto, se si pensa davvero a come la mente possa essere migliore di certe situazioni.
L’immaginazione non ha vincoli
Se si facesse davvero un passo indietro e si cominciasse a riflettere meglio sul concetto di nudità, le cose non potrebbero essere rese più distinte piuttosto che confuse e piene di incongruenze?
Non mi capacito nel pensare che non ci sia bisogno di immaginare a tutti i costi per avere degli stimoli.
Infatti gli ho cercato di spiegare che non va bene essere dipendenti dalla pornografia o farsi trascinare dall’immaginazione per via ad esempio di un costume da bagno.
La pornografia può diventare dipendenza fino ad ammalarsi ed esserne schiavi.
Il mio senso era quello di fargli capire che bisogna vivere meglio il rapporto tra corpo umano nudo e non.
Ad ognuno di noi può piacere quel tipo di essere umano.
Possiamo avere dei gusti specifici per cui quella persona ci possa piacere più di un’altra.
Perciò privarsi della sua bellezza perché è nuda, piuttosto che doverla vedere solo vestita o semi vestita a tutti i costi, in modo tale che solo così si possano scatenare gli stimoli e le fantasie, non è regolare.
Anzi ciò diventa riduttivo e pieno di disinformazione verso il vero concetto di nudità.
Essa è diversa dal sesso ed è innegabile.
Non bisogna essere coperti dalla testa ai piedi per aspettare di immaginare qualcosa, che ci piace.
La fantasia può e deve essere stimolata in qualsiasi ambito.
Però spogliandoti, ti rendi conto di quanto tempo perso sia immaginarti una vita solo vestito e piena di condizionamenti sociali negativi.