Religione o prigione?
Tante volte si sente dire, leggere, parlare di religione associata a qualcosa di sacrosanto da proteggere e difendere a tutti i costi.
La religione è fatta in modo da influenzare così tanto l’essere umano, per sottrargli tutto ciò di cui ha bisogno e sfruttare i suoi punti deboli.
Eppure qualcosa non torna.
Anzi, c’è da dire che la religione è nata come forma di legame tra l’essere umano e il rito in se da associare e per credere.
Ma non costringe di certo l’uomo ad esserne succube.
Religione vuol dire società
E’ sempre più comodo fare uso della religione per nascondere il proprio ego sfrenato verso qualcosa di obbligatorio da dover persino strumentalizzare il prossimo.
Eppure esiste la libertà di scelta, di decisione nel credere o no ad una possibile divinità, senza che la vergogna e il pudore prevalgano sull’essere umano.
Come ci si rende schiavi della religione, non lo si fa con nessun altra pratica esistente sulla Terra.
Pudore, sudore, vestiti!
Troppe volte la religione diventa l’alibi della nudità.
Ciò perché la nudità è vista come un peccato capitale da condannare subito, senza esitazione!
Ciò che è nudo, va punito come un qualcosa di scandaloso, improponibile agli occhi della “società santa”, piena di vergogna e pudore personale.
E’ davvero così necessario usare la nudità come mezzo per alimentare così tanto odio?
Perché non accettarla nella comunità, senza farsi imprigionare dal proprio ego troppo malizioso?
Demoni sulla Terra!
Nel famoso cartone animato della Walt Disney “Hercules“, c’è una frase narrata da una delle muse all’inizio della storia e che mi ha impressionato solo al pensiero nell’immaginarlo:
“Se c’è un Dio, che tu non vuoi che bolle di rabbia, quello è Ade.
Perché aveva un piano malvagio!”
Questa è la sintesi perfetta per dire che Ade, Dio degli Inferi, è la gente maliziosa, che vuole a tutti i costi sfruttare il suo piano malvagio chiamato religione per plagiare a tutti i costi quelle persone che non hanno paura, vergogna e pudore della propria nudità ed eliminare Zeus al trono, cioè quella parte di società che accetta la nudità.
Ciò porta ad un conflitto interiore, che va ad influenzare il prossimo come un passaparola, fino a crearsi una reazione a catena incontrollata.
Quindi la libertà di scelta viene enfatizzata in malo modo, solo per una questione personale banale.
Accettare il proprio corpo umano e stare completamente nudi per il piacere che offre il nostro fisico, non è un peccato.
E’ benessere, ciò che va salvaguardato e difeso per il proprio bene e non per l’egoismo altrui.
Essere nudi non vuol dire peccare, ma stare bene con se stessi.
La Chiesa
Se alcune religioni tendono a far sembrare il nudo come qualcosa di scandaloso, è l’uomo il responsabile.
Egli si serve della Chiesa come strumento di propaganda perbenista verso il prossimo, pur di mettere in cattiva luce la nudità.
La religione non è lo strumento per proibire la nudità al prossimo.
L’accetta, la vuole con se, non la disprezza affatto.
La Chiesa vuole inculcare qualcosa di diverso.
Ma ciò non fa altro che alimentare confusione o ignoranza nei confronti dei più deboli.
Tradizioni religiose
Molte volte si sente parlare di tribù o popolazioni dove la religione è parte della loro vita quotidiana.
Il loro modo di vivere non crea nulla di scandaloso.
La nudità è vissuta come un qualcosa di naturale e collettivo.
Non c’è nessuna vergogna e pudore.
La religione è parte della nudità nella propria tradizione, così come lo deve essere per sempre.
L’Induismo è una fra le tante.
Il peccato e la vergogna metropolitana
Quando si parla di peccato, si pensa subito al frutto proibito mangiato da Eva nell’Eden.
Sia lei che Adamo dopo il pentimento non potevano più vedersi completamente nudi e perciò usarono delle foglie di fico per coprire le loro parti intime.
Per fortuna il costume da bagno non era stato ancora inventato a quei tempi.
Invece, se si parla di vergogna, si pensa subito all’atto osceno di mostrarsi nudi.
E’ peggio vedersi nudi piuttosto che fare uso di droga, alcool, inquinare l’ambiente, attuare guerre.
Laddove il nudo è osceno, l’impegno di enfatizzare è inevitabile, tanto da arrivare ad un punto di non ritorno.
La religione in Italia
Gesù, figlio di Dio, abbi pietà per loro.
Coloro che non capiscono, non amano, si ostinano a vivere in un mondo pieno di falsità e malessere.
Accogli le loro vergogne, il loro pudore e purificali dai loro mali.
Con queste parole di premessa voglio dire che Gesù stesso si era battezzato nudo.
Egli volle che ci si amasse l’uno con l’altro.
Non obiettò mai a nessun legame di relazioni sessuali.
Portò con se pace e benessere.
Quindi, se la religione in Italia è davvero sentita, bisogna mostrarsi senza le foglie di fico.
Il peccato e la vergogna non portano da nessuna parte.
Essi sono un ostacolo da non perseguitare, ma bensì da ignorare per liberarsene.
Al contrario, la nudità aiuta a vivere bene e ad accettare il proprio corpo così come esso si presenta, senza vergogna e pudore.
Credente o non credente
Che si creda o no a qualche divinità, ciò non vuol dire negare il proprio essere.
Si può anche non credere a nessuna religione, essere Ateo per l’appunto.
Ma credere nel benessere del proprio corpo nudo, è il passo fondamentale per vivere una vita sana e libera dai cattivi pensieri della società.
Nudi si vive meglio, se si ama credere nella nudità.
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