Foglie d’autunno in caduta!

Dopo un ciclo conclusivo di stagioni alternate, siamo giunti punto e a capo come ogni anno.
Tra le varie stagioni annuali, l’autunno è quella che mi piace di meno, perché non è ai livelli delle altre.
Durante questa stagione ci sono momenti di pensieri, desolazioni, silenzio, ozio della natura stessa.
Laddove tutto prima sembrava vivo, ora è morto o sta per morire.
C’è fin troppa desolazione.
Il nulla viene a far visita al caos.
Fusioni tra due realtà, che prendono strade diverse.
Ma esse fanno finta di non vedersi o incrociarsi.
L’autunno è pieno di una fine o meglio l’inizio della fine.
Le foglie d’autunno sono il chiaro simbolo di un ciclo vitale, che nasce, cresce e muore fino alla fine.
Stagione ininterrotta dalle piogge torrenziali, che si appoggiano al suolo con delicatezza o violenza.
Tuoni, lampi, fulmini e saette accompagnano questa orchestra impetuosa, acquosa e ricca di riflessioni fantastiche.
Meditare tutta nuda sotto la pioggia naturale con la brezza fresca accompagnata sulla pelle, diventa la chiave per una preparazione ad un prossimo futuro ricco di avventure.
Raffreddore, influenza o roba del genere?
Ci sono momenti e periodi dove in autunno è probabile che tali sintomi non avvengano e lo stare nudi prevale anche in luoghi come le spiagge nudiste.
La magia dell’autunno è ricca di fenomeni naturali, che si mettono d’accordo tutti insieme e cominciano a suonare una lunga poesia musicale.
L’autunno è qui, pieno delle sue qualità, espressioni, gioie e dolori.
Ascoltarlo, diventa il minimo indispensabile per sopravvivere meglio.